Per Assaggia Tortona questo è stato l’anno dei record.
Oltre 22.000 persone in 3 giorni per circa 70 stand. Un aumento significativo che ben descrive l’eccezionalità di questo evento.
Non una sagra, non una fiera, ma una raccolta dei migliori ristoratori e produttori del territorio riconoscibili al primo assaggio. La gente se n’è accorta e, di anno in anno, i numeri si fanno sempre più grandi, sempre vincenti.
Se 22.000 persone vi sembra un numero irrisorio, vi ricordo che Tortona ha in totale 27.000 abitanti.
Come ogni anno nella Via Emilia non mancano le certezze di sempre.
Così il Krapfen di Osteria Billis, quest’anno ripieno con ossobuco e crema allo zafferano, ormai è storia.
Non mancano inoltre i malfatti di Anna Ghisolfi e gli agnolotti al brasato di Vineria Derthona.
Tra le novità del 2024 vale sicuramente la pena segnalare il ristorante Belvedere 1919, un punto fermo dell’Alta Val Borbera, che quest’anno ha stupito e ingolosito tutti con un’accoppiata vincente.
Accompagnati da Alessandro Billi di Panedellanno1000, hanno proposto una tasca, signature del panettiere, preparata con grani antichi macinati a pietra La Ferté, con svariati ripieni.
Il risultato è stato un successone che ha conquistato Tortona: questo lievitato accogliente è risultato lo scrigno ideale per le ricette della famiglia Rebollini in cui si sente la cura e i sapori del territorio.
Tra i produttori sicuramente 2 hanno conquistato la mia attenzione.
La Coop. La Tula è un punto di riferimento quando si parla di Montebore e, ques’tanno, ho avuto l’occasione di parlare con Roberto e Agata, coloro che hanno recuperato questo formaggio dalla tipica forma di torta nuziale. Confrontandosi con le persone anziane del posto hanno recuperato il metodo di produzione e la storia.
Ritorna così in auge il Montebore, un formaggio con latte misto che prevede l’uso di 60-65% latte di vacca, 30% latte di pecora e una piccola percentuale di latte di capra.
Da assaggiare inoltre il Marzocco di Grondona (De.Co. comunale con latte di vacca) che somiglia a un formaggio erborinato pur senza esserlo e la Dama bianca, una robiola di capra coperta con carbone vegetale.
La Nuova Valle è una norcineria di Momperone, nel cuore della Val Curone, che produce un Salame del Giarolo stupendo gestendo tutto il processo produttivo: dall’allevamento fino all’affinamento. Ed è proprio in questa fase che troviamo la vera sorpresa.
Nella cantina dell’azienda che ha naturalmente un microclima ideale per l’affinamento, senza bisogno di alcun ausilio tecnologico, i salumi riposano sotto le attente cure del proprietario Fabio Zanotti.
Ciò che ai miei occhi sembra una vera magia è ciò che avviene sui salami i quali superano di gran lunga il periodo di stagionatura classica per arrivare fino a 7 anni. Stagionature per veri amatori.
Anche lato beverage posso confermare che non mancano le gioie per i visitatori: molti i birrifici artigianali, anche biologici come Gedeone, e le cantine vinicole in cui il protagonista indiscusso è il Timorasso Derthona.
Cosa vuol dire “Derthona”? Si tratta del nome antico della città di Tortona e, parlando di vino, indica la zona classica di produzione del Timorasso.
Se desiderate scoprire Tortona, in questi articoli vi racconto:
- Piatti Tipici, dove mangiare e dormire a Tortona;
- Ristoranti in città, sulle colline tortonesi e le pizzerie.