Un mese (facciamo anche 2) è volato.
In un battito di ciglia, mi sono trovata dall’essere abbronzata e con le ciocche di capelli dorati dal sole al color bianco-inverno, con i calzini ai piedi e i collant sotto le gonne.
L’autunno come al solito arriva troppo in fretta e, a distanza di pochi giorni, gli alberi mutano i loro colori, fino a spogliarsi.
Eppure mi sembra ieri, il giorno in cui sono arrivata a casa e, dopo poche ore dall’arrivo, mi sono ritrovata immersa negli uliveti della Fattoria San Sebastiano.
Come lo scorso anno ci siamo ritrovati per chiacchierare, gustare prodotti del territorio, conoscere la nostra terra.
Piero, il Gal Kroton, in particolare il bravissimo Martino che ci ha seguito durante tutta la giornata, e alcuni produttori locali, ci hanno accompagnato in un percorso enogastronomico legato al territorio del Marchesato Crotonese, una terra ricca di storia e di tradizioni che uniscono il mare, la montagna e la collina.
La giornata ha avuto inizio con un’accoglienza dolce all’ombra di un gazebo tra il casolare e gli uliveti della Fattoria San Sebastiano.
Lì dove Piero e il Gal Kroton organizzano serate a tema per promuovere il territorio, noi abbiamo gustato dolci locali, frutta fresca e delizie che non pensavamo di poter mai provare.
Come lo scorso anno ci siamo ritrovati per chiacchierare, gustare prodotti del territorio, conoscere la nostra terra.
Piero, il Gal Kroton, in particolare il bravissimo Martino che ci ha seguito durante tutta la giornata, e alcuni produttori locali, ci hanno accompagnato in un percorso enogastronomico legato al territorio del Marchesato Crotonese, una terra ricca di storia e di tradizioni che uniscono il mare, la montagna e la collina.
La giornata ha avuto inizio con un’accoglienza dolce all’ombra di un gazebo tra il casolare e gli uliveti della Fattoria San Sebastiano.
Lì dove Piero e il Gal Kroton organizzano serate a tema per promuovere il territorio, noi abbiamo gustato dolci locali, frutta fresca e delizie che non pensavamo di poter mai provare.
Come il miele appena estratto dall’alveare dell‘Apicoltura Lucanto, azienda che fa cultura del miele sul tutto il territorio. Giovanni Lucanto ci ha spiegato tutto il processo con cui viene “raccolto” il miele, ci ha mostrato la sezione dell’alveare e infine ci ha permesso di assaggiare il miele appena estratto: mi raccomando, gli alveoli vanno ben ciucciati! 🙂
Dopo aver degustato le stupende torte di Maria La Cava, realizzate con il grano Senatore Cappelli locale, assaggiato la famosa pitta ‘nchiusa e cosparso di miele di fichi i cullurielli, ci siamo spostati al nuovissimo molino di Casabona, creato appositamente per il grano Senatore Cappelli.
Il crotonese è famoso per il suo grano. Sin dall’antichità il territorio era conosciuto per il suo grano e il Senatore Cappelli è parte della storia di queste colline.
Nel tempo, l’economia ha troneggiato sulla qualità e il Senatore Cappelli è stato sostituito dal grano comune che, coadiuvato dal terreno ricco e dall’acqua della Sila, ha dato comunque notevoli frutti.
Nel 2008, dopo decenni dalla sua scomparsa, nel crotonese si ricomincia a parlare di Senatore Cappelli e oggi, finalmente, è tornato a far parte della realtà.
Grazie agli sforzi del GAL Kroton, ad associazioni del territorio e al coraggio dei contadini locali, si è ricominciato a coltivare il Senatore Cappelli e, addirittura, a costruire un piccolo molino a pietra dedicato – unico in zona – nelle campagne di Casabona.
Fuori dal molino, nelle campagne limitrofi, tra galline e terre incolte, abbiamo potuto godere dello spettacolo dei cuccioli di maiale nero – razza tipica della Calabria – che, sgattaiolando fuori dalle gabbie, scorrazzavano dentro e fuori l’allevamento.
Dopo una mattinata tra le campagne, ci spostiamo ad ammirare il mare dalla splendida Torre Aragonese di Torre Mellisa, sede anche del Gal Kroton. Dopo un tour della torre e uno sguardo al mare, non si poteva che finire con una degustazione di prodotti tipici.
Caciocavallo podolico, pancetta di maiale nero, soppressata, ‘nduja, sardella di Cirò, pecorino di Strongoli, funghi sott’olio della Sila, il tutto accompagnato da vino e birra locale.
Per tutte le foto vi rimando a Flickr, qui.
Commenti
4 Commenti su "La Fattoria San Sebastiano, il Gal Kroton e il grano ritrovato"
Sono stato a villeggiare da piccolo sulla costa ionica dove avevo casa, prima di trasferirmi su quella tirrenica d'adozione, e mi mangio le mani per aver visitato tutto sommato poco la zona a sud di dove mi trovavo che vedo ricca di storia e cultura enogastronomica. Ma c'è tempo per rimediare.
Un bacio
Fabio