temperatura scende, dei lavori estivi e dei lidi sulle spiagge rimane un vago
ricordo. Altri lavori invece ripartono. Si inizia a pensare al Natale,
ai panettoni da cuocere e le casalinghe appassionate ritornano a impastare croissant.
ero bambina il cioccolato in estate non esisteva. Nei negozi di alimentari era
impossibile trovare croccanti tavolette tra i dolciumi e anche le torrefazioni
lo eliminavano in favore di più fresche gelatine alla frutta.
c’è chi del cioccolato ne fa un lavoro costante, annuale e non cambia direzione
durante i mesi estivi.
Ne
La Perla di Torino l’aria condizionata è costantemente accesa, puntata sui 20°
gradi per tutta l’estate per non disturbare quelle meravigliose praline che
fanno bella mostra in vetrina.
una giornata di luglio mi sono ritrovata a lì a degustare praline e tartufi in
un ambiente accogliente a metà tra la torrefazione di una volta e una
chocolaterie elegante e raffinata.
dopo pralina ho provato tutto senza mai stancarmi. Un lavoro di equilibri tra
sapori, di consistenze e di estetica per gli occhi che ci viene raccontato
mentre assaporiamo cioccolatini vicini alla perfezione.
Perla rappresenta la vita e la storia della famiglia Arzilli, a partire da Sergio che nel 1952 decide di dare spazio alla sua passione con il desiderio di unire le sue creazioni alla tradizione piemontese.Tra i prodotti non mancano infatti i legami con il territorio. Prima tra tutti i tartufi si rifanno alla tradizione torinese – già a partire dall’incarto – per consentire di portare a casa
non solo un cioccolatino, ma il ricordo di un luogo ricco di storia, Torino.
Dalla tradizione non manca però la sperimentazione. Così i tartufi diventano al cioccolato bianco e anche al pistacchio. Nelle praline si scatena la fantasia e le ricerche diventano sempre più serrate.
praline, scioglievoli e coperte da un sottilissimo strato di cioccolato, spaziano da gusti tradizionali fino ad abbinamenti esotici e unici,
come la pralina al rosmarino: una scoperta per il palato.
Dopo una giornata trascorsa in mezzo al cioccolato, con quel profumo intenso che riesce a toccare ogni senso, rimane ancora la voglia di una pralina.
Figuratevi ora, mentre ci penso e ne scrivo a distanza di 3 mesi.
Mi toccherà tornare a Torino… o magari cercarli nei tanti punti vendita in giro per il mondo.
Commenti
1 Commenti su "La Perla di Torino – oltre la passione"
E dopo cena, a quest'ora, come ci starebbe bene una piccola coccola.
Fabio