Osteria Francescana e la "gastro-art" di Massimo Bottura - Peperoni e Patate

Osteria Francescana e la “gastro-art” di Massimo Bottura

Ristoranti
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Per chiunque nel mondo, l’Osteria Francescana, ristorante 3 stelle Michelin, significa Massimo Bottura, uno chef che ha reso la sua cucina famosa a livello internazionale. Questo grazie alla modernizzazione e rilettura in chiave gourmet della gastronomia tradizionale italiana, in un periodo in cui erano pochissimi a farlo.

Situato al centro della bellissima città di Modena, questo ristorante è stato per anni nella classifica dei 50 Best Restaurants of the World.

La location è minimal con qualche richiamo alla collaborazione che dal 2018 Massimo Bottura ha con Gucci, di cui ne dirige il ristorante a Firenze. Moquette, poltrone e alcuni piatti infatti rimandano alla prestigiosa maison di moda italiana.

 

 

Il MENU DEGUSTAZIONE “VIENI IN ITALIA CON ME”

Il menù 2022 è stato pensato come un viaggio a ripercorrere tutta l’Italia con le sue regioni e diverse culture culinarie. Ecco che presenta piatti che giocano sui sapori della nostra tradizione, stravolgendone l’aspetto attraverso impiattamenti impeccabili, accattivanti e pietanze concettuali.

La degustazione prevede 12 portate, servite tutte con perfetta sincronia in sala e tempistiche esemplari.

Si parte con un tris di antipasti tra cui una meravigliosa rivisitazione della “Panzanella” in un brodo di pomodoro con olio al basilico.

A seguire un mini panettone salato, soffice come una nuvola, farcito con cotechino e lenticchie al posto di canditi e uvetta.

Si prosegue con Insalata di mare”, un guscio di ostrica, che lega la sapidità marina al mondo vegetale. Un piatto pensato per ricordare il contributo di Massimo Bottura nella pulizia del Delta del Po’.

 

 

Segue un crumble di piadina, sormontata da alici e una salsa di squacquerone, dalla leggera nota affumicata.

Come primo piatto il “Risotto come una parmigiana di melanzane“, un risotto nascosto da una croccante e sottilissima cialda di parmigiano colorata con polveri di pomodoro, basilico e melanzana.

Ecco poi “Un viaggio nel Bel Paese: ravioli come contenitori di idee”. Un tris di ravioli concepito come un itinerario a ripercorrere la cucina dell’Italia del nord, del sud e del centro. 

Veniamo ai secondi. Lo Chef propone due piatti che ancora una volta parlano di qualcosa di familiare, che però non è realizzato con gli ingredienti tradizionali a cui normalmente si pensa.

E’ il caso della Porchetta di rombo”, un filetto di rombo con orzo soffiato a ricordare la croccantezza della cotenna. Ma è anche il caso della “Fiorentina e i suoi contorni”, un piatto in cui la famosa carne toscana è totalmente assente. La sua consistenza e il suo gusto sono ricreati da foglie di lattuga che racchiudono una crema saporita e da un fondo di carne dal sapore deciso e davvero indimenticabile.

 

 

I DOLCI NON DOLCI

Un menù che si rispetti non può che prevedere dei pre-dessert, o meglio pietanze pensate per traghettare le pupille gustative dei commensali, dal salato alle note dolci.

Ecco “Think Green”, fresco, pungente, ghiacciato e cremoso, un pre-dessert completamente vegetale.

Poi un piatto dai sapori e consistenze sensazionali, gli “Spaghetti al pomodoro (o quasi)”. Spaghetti creati con peperoni e amarene, serviti con una salsa di mandorle amare. Qui si ha tutto, sia a livello di gusto (dolce, amaro, sapido e acido) che di consistenze.

A conclusione, un tris di dolci mignon e il famoso “Ooops, ho dimenticato la Caprese”. Un dolcissimo pomodoro di cioccolato bianco, che racchiude un cremoso di pomodoro e ribes, in abbinamento a salse di bufala e basilico.

Il percorso lungo lo Stivale è terminato. Un viaggio reso molto piacevole anche dall’impeccabile personale di sala che, dall’accoglienza al congedo, è stato davvero esemplare nella sua mai casuale gestualità, quasi fosse alle prese con una perfetta e bellissima coreografia.

Massimo Bottura e la sua Osteria Francescana, è l’emblema della cucina gourmet italiana, nel Bel Paese e nel mondo e sperimentare la sua cucina è stato un onore.

 

 

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