Ecco, non è quello che succederà oggi, perché il blog tour organizzato da Giordano Vini è servito in primis per conoscerci, per entrare in contatto con delle persone che lavorano per un’azienda e, tramite loro, farci entrare nella loro realtà produttiva e nel loro territorio di cui sono innamorati e pienamente parte.
da Giordano Vini ci siamo trovati in un ambiente splendido, tra vigne e
colline, un sole caldo e rassicurante e un’accoglienza unica tra tanti sorrisi
e la piena disponibilità di tutti.
modo migliore per fare subito amicizia e sentirsi parte di un gruppo del bere
un calice insieme e sedersi subito a tavola?
Tour Giordano Vini è iniziato così: un delizioso pranzo tipico piemontese nel
ristorante dell’azienda aperto da poco al pubblico, posto tra il caratteristico
spaccio aziendale Giordano Vini e le loro cantine.
tonnato, ravioli del plin, una deliziosa torta al cioccolato e pere, quattro
chiacchiere e un calice di vino (ma diciamo anche 2 o 3) e l’aria è stata
subito conviviale.
parlava del suo matrimonio, chi dei figli e chi del cane, un gruppo di 16
persone ed eravamo tutti lì, come se ci conoscessimo da una vita.
pranzo non poteva che seguire un tour in cantina per vedere come Giordano Vini
lavora.
nasce nel 1900 da Ferdinando Giordano e, sin dalle origini, vendeva i suoi vini
direttamente al consumatore finale, caratteristica che rende Giordano Vini
unica anche ai nostri giorni.
Il
contatto telefonico e postale sono ancora le vie privilegiate per la vendita,
una piccola fase di televendite che gli hanno garantito la fama e oggi Giordano
Vini vende anche tramite ecommerce.
intermediario, tutto il venduto passa solo dall’azienda e, grazie alla qualità
del suo lavoro, Giordano è tra le più grandi realtà al mondo a operare in
questo modo.
cantina della sede centrale di Valle Talloria d’Alba, cioè quella che ho
visitato, Giordano Vini ha 400 serbatoi in grado di contenere 21,5 milioni di
bottiglie. Avete idea di quante sono???
pochi anni l’azienda ha aperto una sede in Puglia, ma decisamente più piccola:
lì la produzione raggiunge “solo” i 6 milioni di bottiglie.
dal vivo la loro cantina ed entrare poi tra le botti di legno per i vini
barricati, ti fa sentire parte di qualcosa di unico, di una macchina perfetta
gestita da persone appassionate.
l’enologo che ci ha accompagnato in tutto il percorso parlava dei “suoi” vini
in modo caldo e coinvolgente e, al momento dell’analisi sensoriale, tutto è
diventato ancora più emozionante.
mai capitato che qualcuno vi chiedesse durante una degustazione “In che momento
immagini di bere questo vino?”?
Una
domanda che sembra banale, ma descrive esattamente il mio rapporto con il vino:
non si tratta solo di bere, si tratta di momenti, di ricordi, di attimi a cui
un calice di vino può dare un quid in più. Bere vino è anche emozioni.
datemi della pazza, ma per me è così, come lo è mangiare un determinato piatto
in un determinato momento, con le persone giuste e nel posto giusto.
Vini questo lo sa ed è per questo che ha pensato a queste 2 giornate con
l’intento di rendere speciale un incontro partendo da ciò che più unisce: il piacere della tavola.
ho tartassato sui social per un mese parlandovi della Giordano Social Dinner e
finalmente è arrivata (e passata anche così in fretta!).
vuol dire Giordano Social Dinner?
5 foodblogger in cucina, una che apparecchia la tavola e 2 wineblogger che
scelgono i vini da abbinare ai piatti.
per me sul terrazzino della mia camera, vista Langhe, un cielo terso, sole,
tepore e poi ero pronta per stare ai fornelli.
Ristorante Ca’ Del Lupo ci accolto nella sua location splendida mettendola
completamente a nostra disposizione. Deserta e tutta per noi.
Mirko in cucina pronto ad aiutarci per qualunque necessità: “Mirko, dove sono
le padelle? Mirko, devo infornare questi! Mirko, ma secondo te questo lo monto
nella planetaria? Mirko, dove trovo le erbe aromatiche? Mirkooooo!!”
povero Mirko è stato vittima di 5 foodblogger per una serata intera!
Mirko per la tua infinita pazienza!!
Ognuna
di noi ha avuto il suo compito e la sua portata, mentre Valentina, bravissima organizzatrice
del tour insieme a Giordano Vini, per l’occasione ammirava solo il nostro
operato 😀
sapere il menù?
Germana
posta in una sala tutta a vetri con vista sulla piscina da un lato, il giardino
romantico dall’altro e un panorama mozzafiato sulle Langhe di fronte!
La serata si è svolta proprio come a casa! Abbiamo cucinato
insieme, abbiamo cenato insieme e abbiamo anche aiutato a cambiare i piatti sporchi
e a servire in tavola 😀
ognuno il suo compito, proprio come tra amici a casa e tutto in allegria!
come ogni cena che si rispetti, c’è sempre chi chiede le ricette: una richiesta a cui non si può dire di no!
Di
seguito trovate la mia, per tutte le altre potete visitare i blog delle mie
compagne d’avventura!
giovedì saranno tutte online… e visto che le ho assaggiate posso confermare:
vale la pena provarle!!
Ingredienti per 4 persone:
2 robiole fresche
un cucchiaio di erbe aromatiche miste, meglio se secche (rosmarino, salvia, prezzemolo, timo)
un filo d’olio
miele per completare
Per la pasta brisé:
100 g di farina
50 g di burro freddo
35 ml di acqua fredda
un pizzico di sale
Procedimento:
English Version – Shortcrust baskets with baked robiola with aromatic herbs and honey
Ingredients:
2 fresh robiole
a tablespoon mixed herbs, preferably dry (rosemary, sage, parsley, thyme)
a little oil
honey to complete
For the shortcrust:
100 g flour
50g cold butter
35 ml of cold water
a pinch of salt
Direction: