Oggi vi parlo di una ricetta di famiglia: la frosa calabrese. Un piatto contadino di origini antichissime, nutriente e sostanzioso, che spesso si cucina per i picnic di Pasquetta.
Una preparazione semplice, ma buonissima, a base di uova, asparagi, caciocavallo e ciccioli di maiale. A metà tra una frittata e una frittella, la frosa è un ricordo caro a chiunque provenga dalla Calabria.
Ogni tanto adoro poter assaporare cibi al di fuori del loro contesto, ad esempio il cotechino con le lenticchie in una giornata fredda e non per forza a Capodanno! Quindi, perché aspettare la Pasqua per gustare questa leccornia?
Oltre ai tradizionali ingredienti, ho deciso di aggiungere qualcosa di molto speciale e in grado di rendere unici tantissimi piatti. Di cosa sto parlando? Del tartufo!
In mio aiuto è venuta l’azienda T&C Tartufi, che da 30 anni si occupa della raccolta, lavorazione e vendita di questa materia prima, tra le più pregiate al mondo.
Un’azienda tutta la femminile, nata dalla profonda conoscenza di un padre che ha tramandato alla figlie la sua passione. Il loro obiettivo è rendere il tartufo un alimento democratico, con la creazione di una linea di prodotti di qualità, tra cui la salsa al tartufo bianco e il Tartumix, un insaporitore al tartufo, che è la fine del mondo.
D’altronde l’inconfondibile aroma del tartufo riesce ad armonizzarsi perfettamente con tantissimi ingredienti.
In questo caso, gli asparagi, le uova e il maiale hanno trovato in questo pregiato fungo un perfetto compagno, dando vita così ad una frosa originale e davvero saporita.
Nonostante la licenza poetica data dal tartufo, la frosa rimane comunque un piatto antico della tradizione Calabrese. Un dono alla gastronomia italiana, come lo sono tutte le ricette di una volta, che mai devono essere dimenticate.
Un’altra ricetta dalla Calabria? Provate la Pasta chijina!
Post in collaborazione con T&C Tartufi.