Dall’antichità fino ai nostri giorni, abbiamo sviluppato l’arte della conservazione degli ingredienti e, tra questi, ci sono proprio loro: i limoni confit.
Non sono altro che limoni fatti fermentare in barattolo con il sale, una tecnica semplicissima attraverso cui si ottiene però un risultato così buono che, una volta assaggiati, vorrete sempre averli in dispensa.
Io ho avuto modo di gustarli direttamente in Marocco, dove sono molto diffusi. Vi assicuro che quella tajine di pollo, limoni confit e Ras El Hanout, è stato uno tra i piatti più deliziosi mai provati!
È proprio nel Nord Africa e poi in Medio Oriente che nasce la tradizione di salare i limoni per poterne usufruire più a lungo. Pensate che i primi accenni a questa ricetta si hanno in Egitto già a partire dal 12esimo secolo.
Cosa si ottiene però esattamente con questo procedimento? Il sale penetra nella buccia e nella polpa del limone, ammorbidendone la struttura e modificando leggermente il gusto attraverso il processo di fermentazione. Avrete sempre la percezione agrumata tipica di questo frutto, ma ci sarà una maggiore salinità e una nota acidula più rotonda e umami.
Gli alimenti che vengono sottoposti a fermentazione hanno proprio questo particolare sapore che unisce acido, sapido e amaro, in modo bilanciato e sempre differente, a seconda dei tempi e metodi di fermentazione. Qualunque sia la tecnica utilizzata, questo caratteristico gusto è quello che attiva la produzione di saliva, ottenendo così l’effetto “acquolina in bocca”.
Preparare i limoni confit è di una facilità imbarazzante, vi servirà solo un barattolo, dei limoni, del sale e un mese di attesa. Poi potrete divertirvi ad utilizzarli per arricchire tantissimi piatti, come stufati e tajine di pesce o carne, ma anche riso, pasta e insalate!
Se come me amate l’idea di avere sempre con voi ingredienti anche fuori stagione, provate i miei Pomodori verdi fermentati.