Pici all'uovo con carbonade di agnello - Peperoni e Patate

Pici all’uovo con carbonade di agnello

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L’incontro di due storie: i pici all’uovo con carbonade di agnello sono un piatto che unisce tradizioni antiche, ma sempre attuali.

Quando la cucina è una vocazione a 360 gradi, si ha la necessità costante di rimbalzare tra l’andare avanti e il guardare indietro: sperimentazione, innovazione e poi tradizione e storia.

Una curiosità che ci fa essere onnivori di conoscenza, abbracciando qualsivoglia stile e etnia gastronomica.

Questo è un piatto che nasce dai miei viaggi in Val d’Aosta e le mie origini meridionali.

I pici sono infatti un formato di pasta tipico del sud d’Italia, un piatto povero, realizzato con semola ed acqua.

La carbonade, invece, è uno spezzatino valdostano, ereditato dalla tradizione belga, dove aromi e carne si amalgamano, lentamente, insieme al vino.

Due piatti tradizionali che parlano della storia del nostro paese, unendo Nord e Sud, in un connubio di saperi e sapori.

La realizzazione dei pici rimanda alle nonne indaffarate in cucina, avvolte in nubi di farina la domenica mattina. La gestualità sempre uguale, che dava e dà ancora vita a questa pasta allungata a mano, è forse una delle cose da conservare tra le più preziose.

Anche Enrico Crippa, chef tristellato, parla spesso dell’importanza del gesto, un dono innato che si può affinare nel tempo e che rende i piatti esemplari.

Con il gesto, ho creato questi pici all’uovo, una domenica mattina, avvolta in una nube di farina, mentre, in un tegame, un profumato spezzatino di agnello si trasformava in una deliziosa carbonade, con cui condire la pasta fatta in casa.

Un primo piatto sostanzioso, ricco di gusto e storia, un gesto d’amore per i nostri amici e parenti, un tributo alle nostre radici e una coccola per il nostro palato.

Se volete provare un’altra variante dello spezzatino valdostano, c’è anche la mia Carbonade di cinghiale.

Pici all'uovo con carbonade di agnello

Porzioni2 porzioni
Tempi190 min
Difficoltà
Media
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Procedimento
1

Per i pici

Fate la fontana con la farina, aggiungete un pizzico di sale, aggiungete l’uovo al centro e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta.

 

Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con le mani fino a quando il composto sarà liscio ed elastico.

Formate una palla e fatela riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.

Dopo il riposo stendetela in una sfoglia spessa un centimetro. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe circa 1 centimetro.

Cominciate a filare i pici, facendo rollare la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l’esterno.

Intanto tenete coperta la pasta che non lavorate in modo che non si secchi.

Una volta tirati i pici, passateli nella semola affinché non si appiccichi agli altri.

2

Per la carbonade di agnello

Tritate la cipolla e fatela rosolare dolcemente in una pentola insieme a un giro d’olio. Unite le bacche di ginepro.
Tagliate la carne a cubetti di circa un centimetro, asciugatela e passatela nella farina.
Quando la cipolla sarà diventata trasparente unite la carne, alzate la fiamma e fatela rosolare su tutti i lati.
A questo punto coprite con il vino bianco, fate scaldare a fiamma vivace, poi abbassate e fate cuocere per circa 2 ore.
A metà cottura regolate di sale e pepe.
Fate cuocere fino a quando la carne sarà diventata tenera e la salsa si sarà addensata.
Fate cuocere i pici in abbondante acqua salata e, una volta pronti, conditeli con la carbonade e servite.
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