Risotto al baccalà mantecato: quando l’unione di due preparazione di base dà vita a un piatto dalla bontà sorprendente.
La cremosità di questa tipica preparazione veneziana, arricchisce infatti il risotto, preparato come da manuale, conferendogli carattere e originalità.
Mi sono chiesta come fosse arrivato il baccalà in Veneto e ho scoperto che è stato grazie al mercante e Senatore della Repubblica di Venezia, Pietro Guerini. Nel 1453, da un viaggio nell’arcipelago norvegese delle isole Lofoten, riportò con sé il tipico merluzzo conservato come da tradizione.
Un ingrediente che, solo successivamente, diventa protagonista della gastronomia veneziana. Più precisamente nel 1563, quando il Concilio di Trento sancì l’obbligo di astinenza dalla carne per 200 giorni. Fu così che un cuoco di nome Bartolomeo Scappi, per dare maggiore varietà ai suoi menù, introdusse diverse preparazioni a base di baccalà.
È da precisare che a Venezia, quando si parla di baccalà, non si intende il merluzzo salato, ma lo stoccafisso, un merluzzo fatto essiccare all’aria aperta.
Negli anni, attraverso l’unione di ingredienti semplici, come olio, aglio, alloro, sale e pepe, si è poi trasformato in una sfiziosa crema, che si abbina deliziosamente a tantissime e diverse ricette.
Sebbene non si conosca chi tramutò lo stoccafisso in baccalà mantecato, resta il fatto che ancora oggi in Veneto non esiste aperitivo o cicchetto senza questa vellutata e saporita preparazione.
Io ho voluto utilizzarla per condire il risotto e vi assicuro che l’effetto finale è stato stupefacente.
Un piatto semplicissimo da realizzare, cremoso, profumato e dal sapore avvolgenete.
Il risotto al baccalà mantecato è un primo piatto di pesce che esce dai soliti schemi, rispettando ed esaltando la tradizione. Sarà perfetto per stupire, in ogni occasione, amici e parenti con qualcosa di davvero buonissimo.
Se cercate un’altra ricetta con il baccalà, provate il mio Baccalà all’arancia con finocchietto e pepe rosa!