Giordano Vini Blog Tour: tutto sul Tartufo Bianco di Alba - Peperoni e Patate

Giordano Vini Blog Tour: tutto sul Tartufo Bianco di Alba

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Tagliolini tartufo
Il 29 settembre mi sono svegliata nella mia deliziosa stanza all’Hotel Ca’ del lupo e, aperta la tenda pochi minuti dopo il suono della sveglia, mi sono trovata davanti agli occhi un’alba timida e meravigliosa a illuminare tutte le Langhe.
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E’ bastato questo per farmi dimenticare la sveglia presto e orientarmi subito verso il nuovo obiettivo: andare alla ricerca del prezioso Tartufo di Alba!

Alle 8 eravamo già operativi e a guidarci nell’impresa abbiamo trovato Carlo Marenda insieme ai suoi due fedeli compagni, Amy e Buck, pronti a mettere il naso giù e a scavare al primo profumo.
Carlo ci ha raccontato la sua storia fatta di passione per la ricerca del tartufo, di amore per il suo territorio e di un’amicizia con un vecchio trifolau, Vincenzo Giamesio, che voleva proteggere il suo territorio.
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E’dall’eredità lasciata dal suo vecchio amico, fatta anche di questo cartello che vedete su su cui Vincenzo aveva apposto i diritti e i doveri dei trifolao, che Carlo decide di far nascere Save The Truffle, un’associazione volta a fare tutela, informazione, formazione sul tartufo.

Save the Truffle parte dalla difesa del territorio e agisce in modo da mantenere gli ambienti naturali delle colline e conservare le tartufaie, piccoli ecosistemi con una enorme biodiversità.
Save The Truffle sta tracciando tutti gli alberi sotto cui nascono i tartufi posti sia in area pubblica che su terreni privati. In un territorio come le Langhe, che ha clima e terreno favorevole allo sviluppo del tartufo basta un singolo albero nel giardino di casa per avere una piccola tartufaia.
Save The Truffle aiuta anche a fare informazione sia ai turisti o a chiunque desideri approfondire questo tema, sia nelle scuole, per insegnare a conoscere e a tutelare il proprio territorio fin da bambini.
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Mentre le parole scorrevano, Amy e Buck si sono dati da fare trovando ben 2 tartufi neri sotto i noccioli e un tartufo bianco sotto un tiglio.
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Il tartufo infatti è un fungo ipogeo che cresce dalle radici di piante specifiche:

– il tartufo bianco cresce da: tiglio, pioppo, pino, pino tremulo, nocciolo selvatico e salice
– il tartufo nero da: noccioli e roverelle
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Conclusa la ricerca e dopo una deliziosa colazione sull’erba a base di prodotti tipici del territorio – Giordano Vini ha pensato proprio a tutto – continua la nostra giornata dedicata al tartufo visitando Roddi, un paese della Langa del Barolo in cui si trova l’unica Università per cani da tartufo nata nel lontano 1880.

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Camminando nel paese e precisamente nel Borgo dei Tartufi, tante sono le immagini e le installazioni che raccontano il legame tra uomo e cane: di fondo, non esiste trifolao senza il naso del suo fedele amico a quattro zampe.

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Arrivati a Roddi non potete perdere una visita al Cammino della Poesia, attività per cui il paese è noto, al Borgo dei Tartufi, al Castello e alla sua pertinenza dove si trova una modernissima Scuola di Cucina
interamente dedicata al Tartufo Bianco d’Alba
.

All’interno della struttura anche il Museo dedicato a Giacomo Morra, un uomo che ha avuto
la lungimiranza di valorizzare il Tartufo Bianco d’Alba.
E una volta finito il giro turistico e aver sentito tanto parlare di tartufo è ovvio che debba arrivare il tempo della degustazione!

 

Al Ristorante La Crota abbiamo mangiato i tagliolini al tartufo tra i più buoni che il mio palato si ricordi accompagnati da un delizioso Roero Arneis e Nebbiolo d’Alba Giordano Vini.

Questo solo dopo aver provato l’esperienza dell’Analisi Sensoriale del Tartufo, attività svolta dal Centro Nazionale Studi Tartufo per tutti i tartufi che sono messi in vendita durante la Fiera del Tartufo di Alba.
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L’analisi consente di analizzare la forma, le sensazioni visive, olfattive e gustative del tartufo che può avere fino a 120 molecole volatili.
Un’analisi che consente di capire se il tartufo è arrivato alla maturazione giusta oppure se si sta guastando.
Se partecipate alla 86° Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e desiderate acquistare un tartufo, potrete chiedere una analisi al Centro Studi per essere certi che il vostro tartufo sia buono.
Sappiate inoltre che se un tartufo ha una parte andata a mala può essere tagliata e venduta solo la parte sana. Il taglio non ne compromette la qualità e il profumo.
La Fiera dedicata al Tartufo Bianco d’Alba dura 6 settimane, dall’8 ottobre al 27 novembre.
E non posso che concludere ringraziando Giordano Vini, Valentina Barone e tutti coloro che hanno speso del tempo e dell’impegno per questi due giorni interessanti dalla prima all’ultima attività e seguita da tutti con calore e coinvolgimento.

 

Grazie per averci accolto e per averci mostrato il meglio del vostro territorio!

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