A volte sembra che le cose non capitino per caso. Come se alcuni incontri nella vita siano stati calcolati per illuminarti la strada, per farti capire che tutto è possibile.
Quando Simone De Castro mi ha invitato a partecipare a questo incontro, non potevo immaginare neanche lontanamente quello che sarebbe stato per me.
Come già vi ho detto il giorno del compleanno di Peperoni e Patate, l’ultimo anno è stato di riflessioni, di alti e bassi, di ricerca della strada della mia vita.
Il culmine di queste riflessioni non è così lontano nel tempo, ma proprio il mese scorso è stato un periodo cupo, in cui tutto sembrava andare nel verso sbagliato, in cui tutto il mio lavoro sembrava non avere senso.
Con questo umore sono arrivata a Firenze a conoscere Gabriella Ganugi e la sua stupenda Apicius.
Non sapevo cosa aspettarmi e tutto quello che mi sono trovata di fronte è stato entusiasmo, emozioni, passione, voglia di fare.
La bambina che contava le formiche, il libro in cui Gabriella Ganugi racconta la sua vita, non era stato sufficiente a farmi capire quanto enorme fosse la sua forza.
Leggendo quelle pagine ho ritrovato la parte debole di me e anche il desiderio di fare, di vivere esperienze, di creare qualcosa di mio. Manca però il suo coraggio, a quello ancora non ci sono arrivata.
Dalla bambina solitaria che contava le formiche nell’orto della nonna, Gabriella è diventata una donna forte, fortissima, passionale e circondata di affetto.
Tutti elementi che hanno contribuito a rendere grande Apicius, “International School of hospitality”, molto più che una scuola di cucina professionalizzante.
La scuola è dedicata alla cucina italiana per gli stranieri (ma anche per gli italiani stessi) e insegna non solo a cucinare, ma anche a costruirsi una professione.
Gli studenti gestiscono autonomamente, con la supervisione di chef professionisti, una pasticceria, Fedora, e un ristorante, Ganzo.
Grazie all’esperienza diretta hanno la possibilità di capire come si gestisce un locale pubblico, dalla parte di organizzazione della materia prima, finanche alla gestione amministrativa.
Apicius è stato il perfetto coronamento di una passione che rendeva Gabriella felice. Si può desiderare qualcosa di più se non rendere la propria passione anche la propria professione?
Gabriella è riuscita a farlo tenendo duro, desiderandolo con il cuore e con la mente. Niente è stato regalato. Con sforzi e vento contro, Apicius è riuscita a nascere e crescere, diventando una scuola all’avanguardia in cui cucina e professionalità si uniscono, per creare un percorso di studi unico in Italia, forse anche nel mondo.
Ma non c’è solo questo. Apicius si colloca perfettamente in un progetto molto più ampio, la FUA , Florence University of the arts, una scuola che, sulla stessa linea di Apicius, offre strumenti, qualità e innovazione che in pochi possono garantire.
In una sola giornata Gabriella ci ha accompagnato a vedere questi posti e ha condiviso con noi la passione che l’ha portata a creare tutto questo.
E poi ci ha fatto vivere momenti unici, come l’esperienza sensoriale che ci ha portato a gustare insieme sapori e profumi. Avete mai provato ad abbinare un dessert a un vino e soprattutto…a un profumo?
Grazie all’attento studio di Simone De Castro,pasticcere e cioccolatiere veramente eccezionale di cui vi avevo parlato anche qui, abbiamo capito come un profumo può migliorare un assaggio o interferire con esso. Dire “Non ci sarei mai arrivata!” è ancora troppo poco, bisogna provare!
Ed eccomi ora che arrivo alla ricetta, una zuppa di calamari presa proprio dal libro di Gabriella, dalla sezione dedicata alla brava moglie.
La scelta è stata un po’ casuale – un po’ no. La brava moglie è quello che mi sento io, ma anche la brava figlia. Ho sempre avuto questo enorme senso di responsabilità che mi hanno guidato nelle scelte da quando ero ragazzina e che mi guidano tutt’ora, responsabilità che a volte però sembra essere un laccio che controlla i miei movimenti e che vorrei tagliare via.
Oggi in rete troverete tante ricette tratte dal libro, grazie a Silvia che ci ha coordinate tutte e ci ha fatto ritrovare a ricordare insieme una giornata importante.
Quindi potete andare a conoscere le ricette delle altre che hanno vissuto con me questa esperienza, seguendo tutti questi link: Francesca, Sara e Sara, Nadia, Giulia, Simona, Aurelia, Ilaria, Patrizia, Silvia, Laura, Lorenza.
Siamo tutte unite per un motivo: Gabriella ci ha fatto vivere una emozione, ci ha dato speranza.
Zuppa di calamari (dal libro “La bambina che contava le formiche” di Gabriella Ganugi, pag. 119)
Ingredienti per 4 persone:
800 gr di calamari
500 gr di pelati a pezzetti
120 ml di vino bianco
3 spicchi d’aglio a pezzetti
un rametto di prezzemolo
olio evo
un peperoncino
sale e pepe
pane per servire.
Procedimento:
Fate rosolare l’aglio e il prezzemolo nell’olio.
Unite i calamari, precedentemente puliti e tagliati a rondelle, e fate cuocere finché diventeranno bianchi. Ci vorranno circa 3 minuti. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare a fuoco vivo.
Unite i pomodori, salate, pepate e fate cuocere a fuoco basso per circa mezz’ora.
Servite con pane tostato su cui avrete strofinato uno spicchio d’aglio.
English Version – Squid Soup
Ingredients:
800 g of squid
500 g of tomatoes in pieces
120 ml of whute wine
3 cloves of garlic
a sprig of parsley
olive oil
1 chilli pepper
salt and pepper
bread to serve
Direction:
Sauté the garlic and parsley in olive oil.
Add the squid, preaviously cleaned and cutted into rings, and cook it until its become white. It will takes about 3 minutes.
Deglaze witth white wine on high heat. Add the tomatoes, salt and pepper and let it cook over low heat for about half an hour.
Serve the soup with toasted bread on which you rub a clove of garlic.
Commenti
16 Commenti su "Zuppa di calamari – Il coraggio di una passione"
ed il tuo piatto è ottimo! baci
PS.queste sono le storie che vorremmo sentire un po' piu' spesso.perchè ti danno forza e sostegno per andare avanti e sognare anche ad occhi aperti e chissà un giorno realizzare il sogno di ognuno di noi!
Speriamo che questa primavera non si faccia desiderare ancora a lungo....
Intanto archivio la ricetta
Not Only Sugar
Per fortuna in questi giorni sembra stia finalmente facendo capolino la stagione calda, speriamo resista e ti lasci gustare ancora questo piatto!