Il risotto con le creste - Peperoni e Patate

Il risotto con le creste

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Questo post sicuramente farà rabbrividire qualcuno, ma vi assicuro che quello di cui vi sto per parlare è tutto ottimo e commestibilissimo. 
Sin da quando ero bambina, non sono mai stata abituata a mangiare tanta carne, quindi la mia cultura culinaria sui diversi tagli di carne e le altre parti commestibili oltre ai “muscoli” è sempre stata abbastanza carente.
Il mio ragazzo, invece, esattamente al contrario di me, ama la carne in tutte le sue forme. Con lui ho imparato a conoscere quali sono i tagli adatti per le diverse preparazioni e anche le parti che nel 90% delle famiglie italiane solitamente si scartano.
L’esempio della giornata sono le creste del gallo. Il nonno del mio ragazzo aveva un bel pollaio fino a qualche anno fa e, quando si preparava il pollo per pranzo, non si buttava proprio nulla, anzi, i commensali si contendevano proprio quelle parti che solitamente si buttano, quindi la cresta, le zampe…
Dopo questi racconti, la curiosità di assaggiarle e di poterle riportare in tavola senza far sparire la tradizione era tanta e, dopo anni di ricerche, finalmente ho trovato una polleria che conserva le creste. 
La prima volta che le ho comperate, ho preso anche un pollo intero e ho fatto tenere le zampe… le altre clienti,  signore con un’età compresa tra i 65 e gli 80 anni, mi hanno guardato con aria sconvolta e quasi nauseata. Allora una domanda sorge spontanea: ma i famosi tempi di guerra in cui si mangiava di tutto?? 
I tempi neanche tanto remoti in cui non c’era il benessere di oggi e appunto, non si buttava nulla? 
Insomma, mi ha lasciato un po’ sorpresa vedere la nausea di persone anziane di fronte a delle zampe di gallina! 
Ma passiamo alla ricetta….. 
Ingredienti per 2 persone: 
Per il brodo: 
1 cipolla, 1 carota e una costa di sedano
creste
Per il risotto:
160gr di riso
Mezza cipolla
vino bianco
1 bustina di zafferano
olio evo
burro
sale
brodo
pepe nero
parmigiano
Procedimento: 
Strinare le creste (io uso il cannello, è fenomenale per strinare!!). Preparare il brodo aggiungendo le verdure e le creste. Lasciar cuocere per un’oretta. 
Una volta pronto il brodo procedere con il risotto. Tritare la cipolla e farla rosolare, aggiungere il riso e farlo tostare. Sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco e, una volta evaporato aggiungere le creste e un mestolo di brodo, far restringere e aggiungere un altro mestolo evitando che si attacchi il riso. Procedere così fino al termine della cottura. Alla fine aggiungere lo zafferano precedentemente diluito in un bicchierino di acqua. Amalgamare bene e mantecare con un po’ di burro e parmigiano.  Servire. 
Sono andata abbastanza rapida…sicuramente non avete bisogno di spiegazioni su come si fa un brodo ed un risotto… per cui se avete voglia di rischiare…buon appetito! 😉
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Commenti

9 Commenti su "Il risotto con le creste"

Il 3 Maggio 2010 alle 10:09
Nanninanni ha scritto:
Forse alle sopracitate signore le zampe di gallina ricordano le rughe!
A Firenze con creste, bargigli ed altre "rigaglie" si prepara il cosidetto "Cibreo", che tra l'altro è anche il nome di uno dei migliori ristoranti della città.
La ricetta è sicuramente da provare.
Ciao!
Il 3 Maggio 2010 alle 15:14
nitte ha scritto:
Ciao bella,è finita la settimana orientale??peccato mi piaceva Tery-san.A proposito della ricettina di oggi ,buona senza dubbio,ma quella crestina la fotografavi un pochino più nascosta,no? scusamiè che la immaggino in testa al gallo.Anche mia madre aveva un pollaio di polli e galline e poi allevava i conigli,adesso si è stancata ma ci sono molti contadini che ancora lo fanno.Le zampe di pollo e gallina nel brodo mia madre la ha sempre cucinate ma le creste qui non c'è abitudine,o almeno credo.Certo che a te le cose"normali"non piace cucinarle,sei per il complicato tu eh?'Un bel piatto di peperoni e patate che ne pensi?Baci baci e adesso sono curiosa di sapere cosa starai architettando per la prox.volta.Ciao.
Il 3 Maggio 2010 alle 19:39
Tery ha scritto:
@Nanni: Ora che mi hai parlato del Cibreo... dovrò provarlo!!
Per le signore... a quell'età dovrebbero esserci ben abituate alle zampe di galline! ihihihi

@Nitte: Ciao Paola! Settimana orientale finita...e sono tornata alla normalità della nostra cucina!
La foto in realtà l'ho fatta apposta...così si capiva bene di cosa parlavo! :P
...nu dai!! Non è complicato come piatto, è solo difficile trovare le creste!
Per il piatto di peperoni e patate... hai visto il primo post? ;)
un bacione!!
Il 3 Maggio 2010 alle 19:42
nitte ha scritto:
Certo tesò che ho visto il primo post,e che dicevo per farti tornare qui sulla terra,per farti mangiare cose un pochino più semplici ecco..... ihihihih!!,Il risotto non lo metto in dubbio sia buonissimo è quella cresta che sta lì,essì che si capisce di che stai parlando,ma dimmi tu la mangi insieme al riso ed è buona????
Il 4 Maggio 2010 alle 07:47
Tery ha scritto:
ihihihih!
Si si, mangio le creste con il risotto...ed è molto buono! Alla fine il sapore è molto delicato e adatto ai nostri palati. Rende bene :))
Il 4 Maggio 2010 alle 12:50
Anonimo ha scritto:
Inutile dirvi che chi si perde una cresta, si perde una bontà; ma ancor meglio sono le zampe... per fortuna c'è chi non dimentica i piatti poveri di una volta! Il problema rimane trovare gli ingredienti, una volta facilmente reperibili anche al supermercato.
La suocera
Il 4 Maggio 2010 alle 15:59
Tery ha scritto:
Concordo! E poi bisogna sempre sperimentare prima di denigrare... :)
Purtroppo, per quanto siamo diventati schizzinosi, diventa un privilegio mangiare anche cose così semplici... Però adesso ho "lo spacciatore" di creste e zampe!
Ciao Suocera! :)))
Il 25 Ottobre 2012 alle 15:50
Anonimo ha scritto:
ciao
oggi ho scovato il tuo blog per caso . cerco subito chi mi posssa dare le creste! io le ho sempre mangiate quando ero piccola insieme alle zampe. che meraviglia!!!
Il 27 Ottobre 2012 alle 10:52
Teresa Balzano ha risposto:
Ma che bello trovare qualcuno che ama anche queste parti normalmente di scarto! Se può aiutarti, io riesco a trovarle o da rivenditori di gallo livornese che vengono intero oppure nelle pollerie dei mercati rionali

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