Lo stoccafisso norvegese in vasocottura è una preparazione semplice, scenografica e praticissima da portare in tavola. Scopri come è facile prepararlo!
Lo stoccafisso in vasocottura negli anni si è guadagnato il posto di ricetta “cult” di casa: negli anni l’ho fatto e rifatto e capita spesso che il mio compagno mi chieda di prepararlo.
Si tratta di un secondo piatto davvero scenografico e dal risultato eccezionale: le carni del pesce rimangono sode e compatte, ma tenerissime; le verdure mantengono il loro verde brillante; grazie al vaso in cui viene cotto portare in tavola la pietanza genera sempre un certo apprezzamento!
Con questa tecnica di cottura adoro preparare piatti di pesce, soprattutto quando ho a che fare con varietà dalla struttura particolare come lo stoccafisso.
Avete presente la caratteristica delle sue carni di dividersi in una sorta di scaglie?
Adoro questa struttura e quando cucino lo stoccafisso amo che si mantenga integra nel piatto. Avete presente il piacere di mettere in bocca la scaglia intera?
La vasocottura è particolarmente adatta per raggiungere questo obiettivo perché rispetta la struttura delle carni.
Così quando il Norwegian Seafood Council, il Consorzio statale del pesce norvegese, mi ha chiesto di preparare una ricetta con lo stoccafisso non ho avuto dubbi su cosa proporre.
Se state pensando “Che ce ne facciamo del pesce norvegese visto che abbiamo il nostro mare?” sappiate che noi italiani siamo grandi importatori di pesce norvegese e lo apprezziamo moltissimo:
- avete presente quante ricette storiche e tradizionali abbiamo a base di stoccafisso e baccalà?
- quanto salmone consumate nella vostra dieta e nel vostro sushi settimanale?
Per chi non sa molto di pesce, è importante dire che né i merluzzi con cui si preparano stoccafisso e baccalà, né il salmone vivono e crescono nel Mar Mediterraneo ed entrambe sono varietà autoctone dei mari del Nord.
Basta quindi rispondere alle due domande sopra per capire che il pesce norvegese non toglie niente alla nostra industria ittica e, anzi, ne è una importante parte integrante.
Quando acquistate queste varietà vi consiglio davvero di far caso all’origine perché l’origine norvegese è sinonimo di esperienza che dura secoli, sostenibilità e anche garanzia di condizioni naturali e di vita ideali per i pesci.
Questo post è solo il primo appuntamento di 6 e, volta dopo volta, vi racconterò delle caratteristiche di queste varietà, stoccafisso, baccalà e salmone, e del lavoro del Council.
Prima di passare alla ricetta parliamo ancora un attimo di questa meravigliosa tecnica di cottura: la vasocottura.
I benefici della vasocottura
La vasocottura è un metodo di cottura eccezionale perché sano e delicato.
Con questa tecnica gli alimenti cuociono a vapore all’interno dei vasetti, ma la cosa bella è che non avrete la sensazione di aver preparato un piatto light e dietetico. 🙂
Per cuocere in vasocottura potete usare:
- microonde;
- bagnomaria;
- forno.
Nella ricetta di oggi vedremo la vasocottura nel microonde che è certamente la più rapida di tutte.
Sapete qual è un’altra cosa eccezionale di questa preparazione?
È praticissima e veloce da preparare: gli alimenti si inseriscono nel vaso a crudo, la cottura richiede pochi minuti, possono essere preparati in anticipo e scaldati al momento senza questo comprometta la bontà del piatto.
Questo perché la vasocottura richiede 3 step di preparazione:
- una prima cottura che crea il sottovuoto;
- un riposo (bastano 15 minuti) che consente l’assestamento dei sapori;
- una seconda cottura che toglie il sottovuoto e scalda la pietanza.
L’intero procedimento non richiede più di 25-30 minuti e il minimo impegno.
È possibile quindi fare la prima cottura durante il giorno e rimettere i vasi nel microonde al momento del servizio per portarli in tavola caldi e come appena fatti.
Per la preparazione della vasocottura dovrete munirvi degli appositi vasetti.
Prima di passare alla ricetta: sapevate che il baccalà mantecato della tradizione veneta è preparato in realtà con lo stoccafisso?
Se amate questa preparazione sul blog vi propongo una sfiziosa variante: baccalà mantecato allo zafferano con uvetta e pinoli