Lo Stoccafisso norvegese grigliato con marinatura al limone e origano è perfetto per grigliate estive di pesce diverse dal solito.
Lo stoccafisso grigliato con una fresca marinatura è una idea originale per i barbecue estivi che ci attendono. La bella stagione è ormai iniziata e sono certa che saremo in tanti a goderci qualche giornata tra carbonella, amici e cose gustose da assaporare!
Per l’estate le grigliate di pesce sono sempre l’ideale rispetto a pesanti grigliate di carne, ma spesso mancano le idee per variare un po’. Così oggi vi propongo di mettere sulla griglia qualche buon trancio di stoccafisso che è adatto a qualunque stagione!
Prima di passare alla ricetta direi che è il caso di chiarire la differenza tra stoccafisso e baccalà: se ne parla sempre più spesso, ma non tutti hanno ancora le idee chiare.
Come ci ha ben spiegato il Norwegian Seafood Council stoccafisso e il baccalà si ottengono da uno stesso pesce, il merluzzo nordico (dal nome norvegese Skrei), e la differenza sta nella tecnica della lavorazione:
- lo stoccafisso è merluzzo nordico essiccato principalmente all’aperto;
- il baccalà è merluzzo nordico sottoposto a salatura oppure sottoposto a salatura ed essiccazione al chiuso.
La lavorazione del merluzzo nordico in stoccafisso e baccalà è una storia lunga migliaia di anni e tuttora resiste al passare del tempo e delle mode. Pensate che arrivato in Italia nel 1432 e oggi è ancora amato e presente in moltissime tradizioni regionali.
Niente conservanti per queste lavorazioni, ma solo l’opera e i tempi dell’uomo e della natura.
Nei prossimi post parleremo del baccalà, ma intanto concentriamoci sulle caratteristiche dello stoccafisso.
Come avviene la lavorazione dello stoccafisso?
Il merluzzo nordico impiega circa un anno per essere trasformato in stoccafisso.
Prima di tutto la sua essiccazione è possibile grazie al clima rigido delle regioni artiche che consente al pesce di perdere l’acqua e maturare senza degradare.
I pesci vengono appesi prima all’aria aperta per 3 mesi e la sua essiccazione cambia di anno in anno in base alle condizioni atmosferiche. Trascorso questo tempo lo stoccafisso viene raccolto e ogni pesce viene controllato uno a uno: ognuno viene catalogato per qualità, dimensione, odore, ecc.
Una volta messi in acqua i filetti di stoccafisso arrivano a pesare 4 volte di più rispetto al peso dei filetti essiccati e per farli rinvenire vi serviranno diversi giorni.
Come vi dicevo già nello scorso post, è importante controllare l’origine del pesce che acquistate e, se desiderate gustare dello stoccafisso scegliete quello norvegese (esiste anche la varietà delle Isole Lofoten che ha ricevuto dal’Unione Europea il riconoscimento del marchio IGP).
Come ammollare lo stoccafisso?
Mettete lo stoccafisso in un contenitore sufficientemente ampio e copritelo con abbondante acqua fredda (temperatura di 2-4 °C).
Conservate in frigorifero e cambiate l’acqua almeno una volta al giorno (meglio se 2 o 3).
Lo stoccafisso va tenuto in ammollo dai 3 (se battuto, proprio come si fa con il polpo, ma in modo molto più vigoroso) ai 7-10 giorni.
Lo stoccafisso è ammollato bene quando acquisisce una consistenza morbida e avrà un peso 4 volte superiore al peso iniziale.
Una volta pronto potrete eliminare pelle e lische prima di utilizzare.
Lo stoccafisso, rispetto al baccalà ha una carne più soda e che si sfalda meno. Proprio per questa caratteristica è perfetto anche per gustose insalate da servire come antipasto.
Di seguito il link di due insalate preparate con il baccalà che si adattano perfettamente anche allo stoccafisso:
- Insalata di baccalà dai sapori mediterranei;
- Insalata di zucchine, ceci e baccalà